Il Corsaro Nero by Emilio Salgari

Il Corsaro Nero by Emilio Salgari

autore:Emilio Salgari [Salgari, Emilio]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: narrativa, avventura
editore: bandinotto
pubblicato: 2012-10-04T11:40:37+00:00


Capitolo Diciannovesimo

L'ASSALTO DI MARACAIBO

Quel colpo di cannone era stato sparato dalla nave dell'Olonese, la quale era passata all'avanguardia, mettendosi in panna a due miglia da Maracaibo, dinanzi al forte situato su di un'altura e che assieme a due isole difendeva la città.

Alcuni filibustieri, che erano già stati nel Golfo di Maracaybo col Corsaro Verde e col Rosso, avevano consigliato l'Olonese di sbarcare colà i bucanieri, per prendere fra due fuochi il forte che dominava l'entrata del lago, ed il filibustiere si era affrettato a dare il segnale delle operazioni guerresche.

Con rapidità prodigiosa, tutte le scialuppe delle dieci navi erano state calate in mare e i bucanieri e i filibustieri destinati a sbarcare vi si erano affollati, portando con loro i fucili e le sciabole d'abbordaggio.

Quando il Corsaro Nero giunse sul ponte, Morgan aveva già fatto scendere nelle scialuppe sessanta uomini, scelti tra i più intraprendenti ed i più robusti.

- Comandante, - disse rivolgendosi al Corsaro Nero, - non vi è un istante da perdere. Fra pochi minuti gli uomini da sbarco cominceranno l'attacco del forte ed i nostri filibustieri devono essere i primi a montare all'assalto.

- Ha mandato qualche ordine l'Olonese?...

- Sì, signore. Ha comandato alla flotta di non esporsi al fuoco del forte.

- Sta bene, affido a voi il comando della mia Folgore.

Indossò rapidamente la corazza di combattimento, che un mastro gli aveva recata, e scese nella grande scialuppa che lo aspettava sotto la scala di babordo, montata da trenta uomini e armata d'un petriere.

Cominciava ad albeggiare, bisognava quindi affrettarsi a sbarcare, prima che gli spagnuoli del forte potessero radunare ingenti forze.

Tutte le scialuppe, cariche d'uomini, solcavano rapidamente le acque, puntando verso una spiaggia boscosa che si alzava ripida, tramutandosi in una collinetta, e sulla cui cima si vedeva giganteggiare il forte, una solida rocca armata di sedici cannoni di grosso calibro e, probabilmente, ben munita di difensori.

Gli spagnuoli, messi sull'allarme dal primo colpo di cannone fatto sparare dall'Olonese, si erano affrettati a lanciare alcune bande di soldati giù pei declivi del colle, onde contrastare il passo ai filibustieri, e ad aprire un fuoco violentissimo colle loro grosse artiglierie.

Le bombe grandinavano, battendo lo specchio d'acqua occupato dalle scialuppe e facendo balzare alti spruzzi di acqua; i filibustieri erano però così valenti che di rado si lasciavano colpire.

Con manovre fulminee, con virate di bordo vertiginose, non lasciavano tempo ai nemici di prenderli di mira.

Le tre scialuppe, montate dall'Olonese, dal Corsaro Nero e da Michele il Basco, erano passate in prima linea ed essendo montate dai più robusti rematori, procedevano rapide, per giungere a terra prima che i drappelli spagnuoli, che già scendevano attraverso i boschi, potessero prendere posizione sulle sponde.

Le navi corsare erano rimaste indietro, per non esporsi al fuoco dei sedici grossi pezzi del forte, ma la Folgore, comandata da Morgan, si era avanzata fino a mille passi dalla spiaggia e proteggeva lo sbarco, tirando coi suoi due cannoni da caccia.

In quindici minuti, non ostante quel furioso cannoneggiamento, le prime scialuppe approdano. I filibustieri ed i bucanieri che le



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